SPEZIALE LIBERO

Un ragazzo innocente, non ancora maggiorenne, preso come capro espiatorio per condannare un intero movimento agli occhi dell’opinione pubblica.
Reo di essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato o più semplicemente nel momento e al posto giusto per chi doveva trovare un colpevole per la morte dell’ispettore Raciti.
Oggi, dopo più di 13 lunghi anni, il ragazzo che oramai è diventato uomo, torna a riabbracciare la Libertà, condizione che gli è stata tolta ingiustamente.
Anni di vita rubati e un altro nome che va ad aggiungersi ad un lungo elenco.

ULTRAS LIBERI

Quella volta a Torino

Dopo oltre 9 mesi di lontananza dagli stadi è chiaramente superfluo raccontare la nostra immensa voglia di tornare in Gradinata e di ricominciare ad attraversare l’Italia. La nostra impazienza però deve purtroppo fare i conti con una realtà che ci ricorda che, a distanza di tempo, ci troviamo ancora a dover combattere contro questa maledetta pandemia che ha letteralmente rivoltato la nostra quotidianità.

Parlare quindi oggi di calcio giocato – nonostante il “carrozzone” stia andando avanti – ci sembra fuori luogo e irrispettoso nei confronti di chi sta vivendo in prima persona questa dura battaglia contro il Covid.

Quello che però non ci toglierà mai niente e nessuno sono i nostri ricordi Continua a leggere